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I had a thrombosis, can i get vaccinated?



Vaccination represents an undisputed scientific progress of humanity, which has managed to reduce the mortality and morbidity of diseases for which there is still no effective cure.



The advent of COVID vaccines could finally put a stop to the devastating pandemic underway.

There have been reports of unusual and severe thrombosis as an adverse vaccine reaction which has worried doctors and patients and has created fear and reluctance to vaccinate.

The task of healthcare professionals is to properly inform patients by providing reliable and credible information through an objective analysis of the facts.


Can a patient who has had a thrombosis be vaccinated? And with which vaccine?

The answer is: Yes, with the first available vaccine!


A worldwide panel of experts agrees with this answer by providing clinicians with a list of dos and don'ts of vaccines based on the available scientific evidence.


Let's see in detail some valuable considerations:


• The scientific community must combat reluctance to vaccinate, which represents, according to the WHO, one of the greatest threats to global health. Vaccination remains one of the most affordable weapons against deadly diseases, prevents over 3 million deaths a year and, if vaccination coverage improves, we could save another 1.5 million children every year.

Covid has infected 150 million people, causing 3 million deaths. The containment measures are not stopping the spread of the pandemic and the therapies tested so far have not been effective. Anticovid vaccines are the only real weapon capable of stemming the pandemic and reducing mortality. 11 have been authorized, but over 200 are registered.


• Venous thrombosis normally has an incidence of 1-2 / 1000 and brain thrombosis 1-2 / 100,000 regardless of the vaccine.

Rare cases of thrombosis have been reported after adenoviral vaccine (AstraZeneca and Johnson & Johnson / Janssen) linked to an auto-immune mechanism with the development of antibodies capable of activating platelets and triggering thrombosis even in an unusual location (e.g. cerebral and splanchnic) with high lethality (VITT, vaccine-induced immune thrombotic thrombocytopenia). No cases of such severe thrombosis have been reported on 12 million doses of BioNTech / Pfizer vaccine and 1.5 million doses of Moderna vaccine.

The incidence of these serious venous thrombotic events appears particularly low.

The FDA suspended the Johnson and Johnson / Janssen adenoviral vaccine after identifying eight cases of CVST with severe thrombocytopenia among nearly 7.5 million vaccinated subjects.


However, the risk of the vaccine must be weighed against the risk of mortality (1/3 of those entering the intensive care unit), of pulmonary thromboembolism (8% of hospitalized and 30% of patients in intensive care) and of long-term complications of those who contract Covid-19 infection.

Countries that have implemented a large-scale vaccination program have drastically reduced COVID-19 mortality and morbidity, saving hundreds of lives a day.


• There is also another post-vaccine auto-immune phenomenon capable of triggering severe thrombocytopenia with consequent bleeding risk (ITP, immune thrombotic purpura). Events are known in all vaccines, and have been reported with both AstraZeneca, Pfizer and Moderna vaccines (incidence 7-8 cases / million vaccinated)



Abstaining from the vaccine is not a solution.

Mass vaccination means reducing the circulation of the virus, in particular of the variants, and protecting patients from severe forms of Covid, especially fragile populations with serious comorbidities or thrombophilic.

There is no zero risk and it is essential to maintain a high alert rate in all patients, regardless of the vaccine used.

We should advise patients to notify the doctor in the event of the appearance of suspicious clinical symptoms or signs (headache, visual disturbances, loss of consciousness, abdominal pain, intestinal disorders, limb edema within 4-28 days of vaccination) and in these to exclude thrombotic events. and thrombocytopenia.


Practically:


o The vaccine must be done on the deltoid muscle, not intravascular.

o Warn patients that they may have fever or local symptoms, to be treated with symptomatic ones.

o Clinic suspected for thrombosis or haemorrhagic phenomena in the first 3 weeks should be discussed immediately with the doctor who will arrange the dosage of D-dimer, fibrinogen and platelet count.

o If PLT <120, a HIT must be excluded with the search for anti-heparin-PF4 antibodies and treatment with a non-heparin anticoagulant (Fondaparinux or DOAC) must be started.

o If massive thrombosis is present, infuse immunoglobulins (1g / kg) for 48h


Not to do:


o Do not give anticoagulants or aspirin as a pre-vaccine prophylaxis.

o Thrombophilia, history of thrombosis, autoimmune or allergic disease are not contraindications to vaccination.

o Anticoagulants or aspirin before vaccination are useless / potentially harmful

o Anti PF4 and D-Dimer are not measured in asymptomatic patients

o There is no point in venous Doppler ultrasound without a suspected clinic for thrombosis, before and after the vaccine





Ho avuto una trombosi, posso vaccinarmi?


La vaccinazione rappresenta un progresso scientifico indiscusso dell’umanità, che è riuscita ad abbattere mortalità e morbilità di malattie per le quali tuttora non esiste una cura efficace.


L’avvento dei vaccini anti COVID potrebbe finalmente porre un freno alla devastante pandemia in atto.

Sono stati segnalati dei casi di trombosi insoliti e gravi come reazione avverse da vaccino che hanno preoccupato medici e pazienti e hanno creato timore e riluttanza alla vaccinazione.

Il compito degli operatori sanitari è quello di informare in modo corretto i pazienti fornendo informazioni affidabili e credibili attraverso un’analisi oggettiva dei fatti.


Un paziente che ha avuto una trombosi può vaccinarsi? E con quale vaccino?

La risposta è: Sì, con il primo vaccino disponibile!


Un panel di esperti mondiale concorda con questa risposta fornendo ai clinici una lista di 10 cose da fare e da non fare relativamente ai vaccini sulla base delle evidenze scientifiche disponibili.


Vediamo in dettaglio alcune preziose considerazioni:


· La comunità scientifica deve combattere la riluttanza alla vaccinazione, che rappresenta, secondo l’OMS una delle maggiori minacce alla salute globale. La vaccinazione resta una delle armi più convenienti contro malattie mortali, previene oltre 3 milioni di morti all’anno e, se la copertura vaccinale migliorasse ,potremmo salvare un altro milione e mezzo di bambini ogni anno.

Il Covid ha infettato 150 milioni di persone, causando 3 milioni di vittime. Le misure di contenimento non stanno fermando il dilagare della pandemia e le terapia finora sperimentato non sono state efficaci. I vaccini anticovid sono l’unica vera arma in grado di arginare la pandemia e di ridurre la mortalità. Ne sono stati autorizzati 11, ma ne sono registrati oltre 200.


· La trombosi venosa ha normalmente una un’incidenza di 1-2/1000 e quella cerebrale 1-2/100.000 indipendentemente dal vaccino.

Sono stati segnalati dei rari casi di trombosi dopo vaccino adenovirale (AstraZeneca e Johnson & Johnson / Janssen) legati ad un meccanismo auto-immune con lo sviluppo di anticorpi in grado di attivare le piastrine e scatenare trombosi anche in sede insolita (es. cerebrale e splancnica) con una elevata letalità (VITT, trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino). Nessun caso di trombosi così grave è stato segnalato su 12 milioni di dosi di vaccino BioNTech / Pfizer e 1,5 milioni di dosi di vaccino Moderna.

L’incidenza di questi gravi eventi trombotici venosi appare particolarmente bassa.

La FDA ha sospeso il vaccino adenovirale Johnson e Johnson / Janssen dopo aver identificato otto casi di CVST con trombocitopenia grave tra quasi 7,5 milioni di soggetti vaccinati.


Il rischio del vaccino va tuttavia ponderato con il rischio di mortalità (1/3 di chi entra in terapia intensiva ) , di tromboembolia polmonare (8% dei ricoverati e 30% dei pazienti in terapia intensiva) e di complicanze a lungo termine di chi contrare l’infezione da Covid-19.

I paesi che hanno applicato un programma di vaccinazione su larga scala hanno drasticamente ridotto la mortalità e la morbilità da COVID-19, con risparmio di centinaia di vite al giorno.


· Esiste anche un altro fenomeno auto-immune post-vaccino in grado di scatenare una piastrinopenia grave con conseguente rischio emorragico (ITP, porpora trombotica immunitaria). Sono eventi noti in tutti i vaccini, ed sono stati segnalati sia con i vaccini AstraZeneca che Pfizer e Moderna (incidenza 7-8 casi /milione di vaccinati)



· Astenersi dal vaccino non è una soluzione.

Vaccinarsi in massa significa ridurre la circolazione del virus, in particolare delle varianti, e proteggere i pazienti da forme gravi di Covid, soprattutto popolazioni fragili con gravi comorbilità o trombofilici.

· Non esiste rischio zero ed è essenziale mantenere una alto tasso di allerta in tutti i pazienti, indipendentemente dal vaccino utilizzato.

Dovremmo avvisare pazienti di avvisare il curante in caso di comparsa di sintomi o segni clinici sospetti (cefalea, disturbi visivi, perdita di coscienza, dolore addominale, disturbi intestinali, edema agli arti entro 4-28 giorni dalla vaccinazione) ed in questi escludere eventi trombotici e trombocitopenia.


In pratica:


§ Il vaccino va fatto sul muscolo deltoide, non intra-vascolare.

§ Avvisa i pazienti che potranno avere febbre o sintomi locali, da trattare con sintomatici.

§ Clinica sospetta per trombosi o fenomeni emorragici nelle prime 3 settimane vanno discussi subito con il medico che provvederà al dosaggio di D-dimero, fibrinogeno e conta piastrinica.

§ Se PLT <120, va esclusa una HIT con la ricerca di Anticorpi anti eparina-PF4 e va iniziato un trattamento con anticoagulante non eparinico ( Fondaparinux o DOAC).

§ Se presente trombosi massiva, infondere immunoglobuline ( 1g/kg) per 48h


Da non fare:


§ Non si danno anticoagulanti o aspirina come profilassi pre-vaccino.

§ Trombofilia, storia di trombosi , malattia auto-immune o allergica non sono controindicazioni alla vaccinazione.

§ Gli anticoagulanti o l’aspirina prima della vaccinazione sono inutili/potenzialmente dannosi

§ Non si dosano anti PF4 e D-Dimero negli asintomatici

§ Non ha senso l’ecoDoppler venoso senza clinica sospetta per trombosi, prima e dopo il vaccino



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